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ANDREA CELESTI

Andrea Celesti- Esaltazione della Croce-Adorazione dei pastori.JPG

Andrea Celesti

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Nacque a Venezia, ma incerte sono le date di nascita e di morte. La prima è collocata intorno al 1637, la seconda tra il 1711 e il 1712.

Neanche le sue vicende biografiche sono del tutto chiarite come piuttosto nebulosa rimane parte della cronologia delle sue opere.

Discepolo del tardo-manierista Andrea Ponzoni, ebbe come punti di riferimento iniziali Tiziano, Tintoretto e Paolo Veronese, ma in seguito fu influenzato dalla pittura barocca di Sebastiano Mazzoni, dalla sua maniera “giocosa”, ricca d’invenzioni compositive originali, che si distinguevano per le pose assai dinamiche delle figure e per la stesura del colore piuttosto rapida.

Celesti nella maturità approda a uno stile personalissimo, fatto di colori e di luci, di effetti luministici, di un tono visionario e coinvolgente. La pennellata diventa impressionista, a tocchi, a filamenti. La sua ispirazione è favolosa e decorativa legata al gusto del teatro.

Nel 1677 era già giudicato “pittore che è uno dei migliori che siano oggi a Venezia” e infatti aveva già dipinto due grandi tele per il Palazzo Ducale di quella città, tant’è che nel 1681 (data anche questa messa in dubbio) fu insignito dal Doge Alvise Contarini del titolo di Cavaliere. Da allora si firmerà con il titolo acquisito.

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Non si sa bene perché nel 1688 abbandonasse Venezia e andasse a stabilirsi sul Lago di Garda, a Toscolano.

Durante la festa dell’Ascensione a Venezia in p.zza San Marco, la consuetudine voleva che i pittori esponessero i loro quadri. Sembra che il Doge desse un giudizio negativo sull’opera di Celesti e che questi reagisse dipingendo ed esponendo un ritratto del suo detrattore con due enormi orecchie d’asino. Per sfuggire alla vendetta del Doge, Andrea Celesti andò in volontario esilio rifugiandosi a Toscolano dove già conosceva Scipione Delay, un membro della ragguardevole famiglia che possedeva cartiere e ferriere nella Valle e un bel Palazzo al Porto.

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E’ documentato invece il suo matrimonio nella cittadina gardesana l’8gennaio 1688 con Martina Lavagni (o Davagni) di Venezia. Di quello stesso anno sono i tre teleri dipinti per il Presbiterio della Parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo, del 1689 il ciclo “Storie dell’Antico testamento” che ricopriva l’intero salone centrale del palazzo Delay- Maffizzoli, oggi in possesso della banca “Credito Agrario bresciano.”

Negli anni successivi dipinse tutte le tele presenti nella chiesa, ma non solo. La sua opera in realtà è sconfinata.

Tenne bottega a Brescia e si mosse per tutta la provincia (sue opere si trovano a Desenzano, Lonato, Verolanuova, Gargnano, Limone, Salò, ecc.), negli ultimi anni si trasferì a Venezia, ma senza fermarsi a lungo.

Sue opere troviamo a Vienna, Linz, Dresda, Kassel, Lione… Forse, però, la sua famiglia era rimasta sul Garda perché nel cimitero di Toscolano fu seppellito il figlioletto Alvise morto nel 1701. “ La strage degli innocenti” dipinta per la controfacciata della chiesa dei Santi Pietro e Paolo come le storie evangeliche degli arconi della navata centrale risalgono ai primi anni del Settecento e sono le ultime opere dipinte in Toscolano, ma non nella zona del Garda. A Venezia aprì una sua bottega e si iscrisse alla Fraglia, l’antica corporazione dei Pittori.

Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo- Andrea Celesti - Strage degli innocenti ( controfac

Toscolano Maderno - Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo- Andrea Celesti - Strage degli innocenti ( controfacciata) e lunette della volta.

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